martedì 12 giugno 2012

C'è chi scarta il meglio


Quando cominciarono a diffondersi le prime videocamere digitali domestiche, Agnès Varda girò Les glaneurs et la glaneuse (la traduzione italiana è un pò infelice:.."Gli spigolatori e la spigolatrice" ?....2000). Il film è un documentario sulla gente che vive dei rifiuti della società di consumo, del riciclo.. Agnes Varda intervista questa gente che cerca di sfruttare ciò che gli altri rifiutano e cerca referenti nel mondo della pittura. Inoltre il documentario si caratterizza anche per il modo in cui la cineasta trae beneficio dalle videocamere digitali. Nella prima scena, Agnes Varda ammette che fin ad allora non aveva mai usato una videocamera digitale di bassa definizione, perciò legge il manuale delle istruzioni e afferma: "Queste piccole cineprese sono digitali, permettono di realizzare effetti stroboscopici, effetti narcisistici e ipperealisti". In alcuni momenti sembra che la sua rivendicazione sul reciclo dei resti della società di consumo finisca col trasformarsi in una riflessione sul proprio atto di filmare, su come sia possibile riprendere con la coscienzia che debba realizzarsi un 'cinema minore' che destabilizzi il potere generato dagli eccessi tecnologici. Agnes Varda si trasforma in un'autentica spigolatrice che con la sua piccola videocamera cattura pezzi di realtà per costruire un discorso sullo sfruttamento delle risorse in una società che ha il bisogno di mettere in pratica  anche un'autentica 'ecologia di immagini'.Una piccola videocamera domestica permette così di catturare l'intimo e di trasformare il documentario in un saggio sulle possibilità di un cinema minore dove il professionale si fonde con l'amateur. Uno dei momenti più belli del film ci mostra Agnes Varda giocando con il tappo dell'obiettivo della sua mini camera- DV o filmando le sue mani mentre guida in autostrada e gioca ad acchiappare i camion che sorpassa. I gesti minimi possono trasformarsi in gesti caricati di bellezza, ma anche in un gesto politico che indica in che modo possono crearsi alcuni potenti discorsi,  aperti verso il futuro dell'audiovisivo a partire da un cinema che dall'intimo si avvicini al domestico.

Qui vi riporto il link del documentario (interamente su youtube, in lingua originale, francese, con sottotitoli in spagnolo):http://www.youtube.com/watch?v=JjKmXzAbJ4A
Vi giuro, merita la pena!
Lasciatevi invadere dalla poesia di cui a volte solo le immagini sono capaci...

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