martedì 27 marzo 2012

Sogni le stelle nella boccia dei pesci rossi finisci



A quanto pare ogni tanto gli adulti si prendono una pausa per sedersi a contemplare il disastro della loro vita. Allora si lamentano senza capire e, come mosche che sbattono sempre contro lo stesso vetro, si agitano, soffrono, deperiscono, si deprimono e si chiedono quale meccanismo li abbia portati dove non volevano andare. [...] "Cosa ne è stato dei nostri sogni di gioventù?" si domandano con aria disincantata e soddisfatta. "Sono volati via, e la vita è proprio bastarda". Non sopporto questa finta lucidità dell'età matura. La verità è che sono come tutti gli altri, ragazzini che non capiscono cosa sia successo e che giocano a fare i duri mentre avrebbero voglia di piangere.Eppure non è così difficile da capire. Il problema è che i bambini credono ai discorso dei grandi e, una volta grandi, si vendicano ingannando a loro volta i figli. "La vita ha un senso e sono gli adulti a custodirlo" è la bugia universale cui tutti sono costretti a credere. Da adulti, quando capiamo che non è vero, ormai è troppo tardi. Il mistero rimane, ma tutta l'energia disponibile è andata da tempo sprecata in stupide attività.


Muriel Barbery,  L'eleganza del riccio, Edizioni e/o, Roma 2007

venerdì 23 marzo 2012

Quanto fa riflettere questo film, cacchio.

Per certi versi un moderno Robin Hood, un ragazzo che vuole rubare ai ricchi per dare ai poveri. E' così che descriverei il personaggio di Justin Timberlake nel film In time di Andrew Niccol. Il bottino in questione però è il tempo: minuti, ore, mesi... C'è chi ne dispone in quantità illimitata e può pensare di vivere in eterno e chi, come gli abitanti del ghetto, vive alla giornata (è proprio il caso di dirlo) sperando di racimolare in giro qualche giorno in più da vivere. Quanto fa riflettere questo film, cacchio. per lo meno per me è stato così. gli umani che popolano quel mondo futuristico e ipertecnologico invecchiano fino all'età di 25 anni. poi comincia il conto alla rovescia, per un anno. dopo di che se non sono riusciti a guadagnarsi tempo extra si azzerano, muoiono. Il loro aspetto però rimane per tutto il resto della vita quello di un venticinquenne ( e anche qui ho trovato un bello spunto di riflessione...l'eterna giovinezza che ci ossessiona sempre di più?..). Quegli uomini e quelle donne sanno perfettamente quanto gli rimane, quando avverrà l'azzeramento e cercano in tutti i modi di procrastinarlo. il fatto di non possedere un orologio sull'avambraccio che segna quanto ci rimane da vivere credo che alle volte ci impedisca di capire come sia prezioso il tempo e quanto ne sprechiamo miseramente... se mi faccio un conticino, oggi ho 23 anni, diciamo che arriverò fino ai 100 (sono ottimista xD), ho ancora quindi 77 anni di vita. bene. Se lo avessi sempre stampigliato sul braccio, con i secondi che scorrono all'indietro, non so cosa farei... forse molte più cazzate, forse no. forse la mia ansia lieviterebbe a dismisura, forse sarei spensieratissima. Una cosa però la so di certo, non vorrei vivere per sempre. E come me la pensa anche qualcuno nel film. Non vale a nulla essere immortali perchè non vivresti nemmeno un giorno, per davvero. A questo punto, mettiamo un pò a frutti gli studi classici, c'è qualcuno che pensa siano inutili, sapete? :P, e attingiamo al caro Seneca e a questa bellissima lettera a Lucilio:

"Lucilio caro, 
fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente..."

A presto!

; )

mercoledì 14 marzo 2012

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri.



A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perchè proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buona notte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. E' una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave."
Ci rimasi secco.
Fran.

da "Novecento", A. Baricco

sabato 10 marzo 2012

Un bravo chef lo sa.





Avete presente i grandi chef quando si mettono all'opera? Preparano pietanze prelibate ed esteticamente impeccabili. E' l'arte dell' 'impiattare', giusto?..Non basta versare la roba nel piatto, come facciamo noi. La si deve posizionare ad arte perchè si deve prima mangiare con gli occhi, dicono. Dovremmo essere un pò chef anche noi, ma nella vita di tutti i giorni e imparare ad impiattare al meglio ogni giornata, curando i dettagli. Forse è questo che da una marcia in più. Quando ci vestiamo, scriviamo un messaggio, persino quando ci facciamo un toast la sera. Mettiamo un tocco da esteta. Sforziamoci di farlo meglio domani, scoviamo qualche trucchetto, impreziosiamo un buongiorno con una citazione magari, aggiungiamo un pò di spezie... Non è un 'amare la forma e non la sostanza'.. è aumentare il valore delle cose. Un bravo chef  lo sa.

mercoledì 7 marzo 2012

Una lacrima





Quanto pesa una lacrima?? Ci avete mai pensato?...direte ‘Niente’.. ‘Quanto può essere pesante una lacrima!’ E invece no, una lacrima è pesantissima, almeno quanto una montagna … Perché dentro c’è tutto: le gioie.. i dolori.. le speranze le delusioni … Immaginate quanto pesa la lacrima di una madre ….