lunedì 27 febbraio 2012

Abbiamo bisogno di un sogno


 Oggi, ciò che manca di più agli italiani è lo spazio. Uno spazio fisico ma anche mentale, che significa possibilità, futuro e speranze. Per decenni questa sensazione di apertura è stata il motore della nostra crescita e lo stimolo a pensare positivo. [...] I giovani sentono che lo spazio è altrove, questo è il punto cruciale e, per me, disperante. Come diceva Heidegger, per pensare devi avere un orizzonte largo, ma anche la speranza di poter vedere oltre la linea dell'orizzonte.



Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis,
intervistato da Mario Calabrese nel libro
"Cosa tiene accese le stelle".

giovedì 23 febbraio 2012

Odi et amo


Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

 Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

Pablo Neruda

martedì 21 febbraio 2012



Non c'è dato ascoltare la nostra vera voce
non possiamo guardare direttamente i nostri occhi
possiamo però parlare
e guardare qualcun altro negli occhi
per dire di aver conosciuto
le emozioni che possono donare

lunedì 13 febbraio 2012

Passo dopo passo



Fedelmente, dunque,
e con allegrezza 
perseverate nell’opera incominciata.

S.Angela Merici, ultimo legato (1474 - 1540)


venerdì 10 febbraio 2012

Il paradosso della felicità



Nel 1974 Richard Easterlin evidenziò che nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e ricchezza.
Questo paradosso, noto ancor oggi come «Easterlin Paradox» si può spiegare osservando che, quando aumenta il reddito, e quindi il benessere economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo punto, poi comincia a diminuire, mostrando una ‘curva ad U rovesciata’.
Il motivo principale di tale aumento meno che proporzionale della felicità rispetto al reddito è da ricercarsi in due effetti conosciuti ed abbondantemente studiati dalla Scienza Psicologica:
  • Un effetto comparativo, che porta a valutare il benessere personale ottenibile da un dato reddito sulla base del confronto fra il reddito stesso ed il reddito medio del gruppo di riferimento, gruppo che può essere definito in termini geografici, famigliari, di categoria sociale e anche a livello internazionale (percepisco di stare bene/male anche in base al fatto che gli altri stanno bene/male)
  • Un effetto di adattamento/assuefazione, per cui il benessere si riduce nel tempo man mano che ci si abitua all’elevato livello di reddito (della serie: non ci si accontenta mai!)..