martedì 29 maggio 2012

Barcelona Style



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Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi.




Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi.
 A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere,
potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria
desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi [...]
La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno
dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti [...] C'è poi la terza
categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti
agli occhi della persona amata [...] E c'è infine una quarta categoria,
la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario
 di persone assenti. Sono i sognatori.



Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere

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giovedì 24 maggio 2012

Le coppiette che girano nei centri commerciali

Le coppiette che girano nei centri commerciali sembrano tutte uguali.
Si tengono per mano e camminano tra i negozi. Alle volte lei tira lui da un lato per mostrargli in una vetrina un vestitino che sta osservando già da un pò. "Quando scenderò un pò di peso, verrò a prenderlo".
Alle volte è lui che tira lei da un altro lato: ha visto il negozio di videogiochi e tecnologia. "Amò! Questo è il prossimo regalo di Natale, eh!".
Le coppiette che girano nei centri commerciali si guardano intorno, sognando e ridendo. A un certo punto si bisbigliano qualcosa nelle orecchie e poi si baciano con coinvolgimento. Generalmente succede quando passano davanti al negozio "La casa moderna" o davanti a un'oreficeria.
Passeggiare tra le vetrine è come un cammino a tappe, ci sono ruoli da rispettare, compromessi da oliare, si deve portar pazienza a volte o dar consigli, per far sì che tutto funzioni, che il giro alla fine risulti piacevole, e produttivo.
Le coppiette che girano nei centri commerciali sembrano serene, o annoiate, a tratti.
A me piaceva quando era di moda, per le coppiette, passeggiare sulla spiaggia. E là si camminava fianco a fianco, lungo il mare, senza tirarsi da nessuna parte. E ci si doveva inventare i sogni, i sorrisi, i bisbigli... non c'erano vetrine pronte a darti qualche spunto.
Non un neon che sbadiglia, si spegne e l'interfono che avvisa di recarsi alla cassa.
Non ci sono orari di chiusura, non c'è fretta. Solo il vociare dell'acqua e la luce che, pian piano, scivola via dalla sabbia.


domenica 20 maggio 2012

Mi piace quando taci


Me gustas cuando callas porque estás como ausente,
y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca.
Parece que los ojos se te hubieran volado
y parece que un beso te cerrara la boca.
.
Como todas las cosas están llenas de mi alma
emerges de las cosas, llena del alma mía.
Mariposa de sueño, te pareces a mi alma,
y te pareces a la palabra melancolía.
.
Me gustas cuando callas y estás como distante.
Y estás como quejándote, mariposa en arrullo.
Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza:
Déjame que me calle con el silencio tuyo.
.
Déjame que te hable también con tu silencio
claro como una lámpara, simple como un anillo.
Eres como la noche, callada y constelada.
Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.
.
Me gustas cuando callas porque estás como ausente.
Distante y dolorosa como si hubieras muerto.
Una palabra entonces, una sonrisa bastan.
Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.

Pablo Neruda, poema 15

 Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell’anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

martedì 15 maggio 2012

La pietra scartata

Parc Guell, Barcelona

sicuramente uno dei passi della bibbia che mi piace di più..
la pietra scartata dai costruttori è diventata 'testata d'angolo', si legge.
 è il sogno di tutti, non credete? è la sconfitta che si trasforma in vittoria,
 è il sacrificio che da frutto, è la lacrima da cui nasce il sorriso..
Qui  a barcellona ho visto tante pietre: colorate, tagliate più o meno grezzamente,
 incise, dipinte..Gaudì era un maestro in questo: componeva magnifici mosaici con
maioliche frantumate, sicuramente materiale di scarto, che lui ricomponeva dandogli nuova vita. e che vita!
 una vita sicuramente più degna, valorizzata, significativa:
gaudì ha trasformato delle 'pietruzze' in opere d'arte!
la pietra scartata è la pietra dimenticata.. è cio che non è importante, che non ha valore
 e che si pensa vada emarginato.. non posso fare a meno di pensare ai migliaia di
desaparecidos cileni (oggi all'uni abbiamo visto un documentario agghiacciante.. http://www.youtube.com/watch?v=I6H8BLUNmC0) di cui nessuno parla,
 nessuno sa niente.. uomini e donne normali finiti nel buco nero della follia del regime, inghiottiti,
dal buco nero..
e così c'è chi, come gaudì, va in cerca degli scarti per dar loro nuova dignità,
ci sono delle donne, delle cineaste, che si interrogano, intervistano, viaggiano,
alla ricerca di una verità, di una risposta, e con i loro documentari tentano di ricostruire (vi ricordate delle testate d'angolo?) le vite infrante di chi ha lottato e ha creduto, di chi s'è opposto al male e alla sua follia.
Per questo è importante viaggiare, osservare più cose possibili... per potere vedere al di là di una pietra.. per poter leggerne la sua stroria..

domenica 13 maggio 2012

Le beatitudini della mamma







Beata la mamma che sa sorridere anche quando fuori è nuvoloso.

Beata la mamma che sa parlare senza urlare.

Beata la mamma che sa amare senza strafare.

Beata la mamma che sa essere ciò che vuole trasmettere.

Beata la mamma che trova ancora il tempo di mangiare con i figli e il papà.

Beata la mamma che non insegna la vita facile ma la via giusta. 

Beata la mamma che non smette mai di essere mamma.

Beata la mamma che sa pregare: dal Signore sarà aiutata, dai figli ricordata.

giovedì 10 maggio 2012

Prigione.


Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo Paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione.
Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione.
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza
avere un solo essere
è prigione.

proverbio africano

mercoledì 9 maggio 2012

L'esperienza del deserto



El desierto es lugar de "paso". Nadie construye una casa en la arena. A lo sumo se limita a plantar la tienda de campaña. La experiencia de desierto es un estímulo permanente a vivir el sentido de lo provisional. Estamos de paso. Nacemos, crecemos, morimos... No vale la pena "acumular" y "tener", almacenando en los graneros. Es importante relativizar la existencia, dando ciertamente valor a cada cosa, pero siempre en orden a lo único Absoluto. Lo importante es realizarse, "ser". Desprenderse del peso inútil de tantas cosas superfluas para poder aligerar la marcha. Calcular bien qué poner en la mochila para que sea útil y no estorbe la escalada hasta la cima. Nuestra morada definitiva está "más allá", en los "cielos nuevos y la tierra nueva" (Ap 21,1).
Además de provisional, el desierto es también lugar de dificultades. Cuando uno va de camping, en una tienda de campaña, no goza de las comodidades usuales del hogar. El desierto fue para los israelitas tiempo de tentación y de crisis, durante los cuales Yahvéh puso a prueba Su fidelidad.
 El desierto es lugar privilegiado para un encuentro con Dios.
Y es que a Dios se le encuentra en el silencio. Se habla mucho del eclipse de Dios, como si hubiera abandonado a sus criaturas, como si no llegaran a sus oídos los gritos de quienes le suplican. Pero, ¿es que Dios no habla, o es que el hombre se ha vuelto incapaz de escucharle?. "El silencio es la gran revelación", escribió Lao-Tse. De san Benito dijo san Gregorio Magno con frase lapidaria que "alejado del mundo vivía consigo mismo". Del hombre contemporáneo quizás pudiera afirmarse lo contrario: "vive fuera de sí", por esto no se encuentra. Extra-vertido, volcado a los demás, son los demás quienes van marcando sus criterios, sus normas, sus ideas... Agustín lamentaba haber perdido el tiempo buscando a Dios por las afueras, en vez de penetrar en lo más íntimo de su propia intimidad.  

giovedì 3 maggio 2012

Il mondo senza poesia


Tredici giorni fa ho iniziato a immaginare come sarebbe stato il mondo se non fosse esistita alcuna forma di poesia.. Ho scritto un pensiero al giorno fino ad oggi.

Il mondo senza poesia è’ come un’ arancia senza vitamina c.

E' come una finestra  che affaccia su un muro.

E' un fiore senza profumo.

Una chitarra senza corde.

Un picnic senza sole.

Un mondo senza poesia è una notte senza sogni.

Un bisticcio senza chiarimento.

Una coppa di fragole senza la panna.

E' non aver mai fatto una chiacchiera a letto con la mamma.

Un anno senza le stagioni.

Il cibo privato dei suoi colori.

Un volto senza sorriso.

La mia vita sarebbe stata priva di poesia senza la luce di questi occhi…