sabato 24 dicembre 2011

C'è un momento




C’è un momento tra il sonno e la veglia
in cui sei ancora ad occhi chiusi, ma percepisci tutto.

quando stamattina ho sentito la voce di mia madre
ho capito d’essere a casa

C’è un momento tra l'indifferenza e la tristezza
in cui il cuore ti si stringe e sembra saltare un battito
ed è lì che devi lottare con le lacrime


C’è un momento tra un certo sguardo e il bacio
in cui non sai se fissare gli occhi o le labbra
e ti si ferma il cuore perchè riesci a guardare entrambi


C’è un momento tra la notte e il giorno
in cui non sai se essere più felice per il buio che scivola via
o per la luce che si spande, 
e pensi allora che  la felicità 
è una questione di attimi...

sabato 17 dicembre 2011

Ho capito che eri mio..




Ho capito che eri mio quando non ho più avuto l'esigenza di avere segreti con te.
Ho capito che eri mio quando ogni mia debolezza diventava una nostra forza.
Ho capito che eri mio quando abbiamo cominciato a pensare sempre al plurale e quando al mattino avevo bisogno di sentire la tua voce perchè la giornata cominciasse.
Ho capito che eri mio quando mangiavamo dallo stesso piatto come due bambini affamati.
Ho capito che eri mio quando a volte ripensandoti percepivo ancora il tuo odore intorno.
Ho capito che eri mio quando ogni giorno ti cambiavo nome e quando ti baciai una volta con gli occhi aperti e vidi che i tuoi erano chiusi come quando si sogna.
Ho capito che eri mio quando la distanza ci faceva piangere.
Ho capito che eri mio quando ci siamo svegliati abbracciati e ancor prima di dir buongiorno mi hai sorriso.
Ho capito che eri mio quando ho scelto anch'io di essere così, sempre tua.

domenica 11 dicembre 2011

Tempo di attesa...

L’attesa è un fiore semplice.
Germoglia sui bordi del tempo. È un fiore povero che guarisce tutti i mali.
Il tempo dell’attesa è un tempo di liberazione. Essa opera in noi a nostra insaputa.
Ci chiede soltanto di lasciarla fare, per il tempo che ci vuole, per le notti di cui ha bisogno.
La nostra attesa – di un amore, di una primavera, di un riposo – viene sempre soddisfatta di sorpresa.
Come se quello che speravamo fosse sempre insperato.
Come se  la vera formula dell’attendere fosse questa:
non prevedere niente, se non l’imprevedibile...

Bobin

giovedì 8 dicembre 2011

Certo come l'incerto

"L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso."

da L'arte della vita di Z. Bauman, trad. it., Bari, 2009

Due anni fa cominciai a provare la strana sensazione di chi dorme con "la valigia sotto il letto": sai che quello che vivi è temporaneo, non starai per sempre in quel luogo, tra qualche mese ti sveglierai in un altra camera e ci vorrà qualche secondo per capire bene dove ti trovi. Le persone che stai conoscendo, forse, non le vedrai mai più e la lingua che parli adesso sarà incomprensibile ai più nel posto in cui andrai..tra un pò.. E' una sensazione strana, questo è vero, ma terribilmente affascinante.. Ti senti sempre 'di passaggio', ma forse sta proprio qui il segreto per viversi al massimo ogni cosa. La valigia si fa e si disfa, di continuo, ed ogni volta ci metti o togli qualcosa di diverso e tu con lei, ti reinventi ogni volta, portandoti dietro quelle poche certezze in questo mondo che cambia.