mercoledì 5 ottobre 2011

Un moderno Colombo

Tutti sappiamo che Marconi inventò la radio. O per lo meno ci hanno sempre detto così.
E' vero, c'è una lunga, lunghissima, diatriba, anche molto tecnica, su chi sia stato effettivamente il primo, indiscusso inventore, ma in questa guerra, sinceramente, non me la sento di entrare. Per quanto mi riguarda: meno male che qualcuno ci ha pensato.Stop. La cosa che però mi affascina è che, a quanto pare, Marconi (che tra parentesi dopo l'istituto tecnico non riuscì ad entrare nè all'accademia navale nè all'università di Bologna e quindi forza e coraggio!nessun fallimento è così grave...) combattè per tutta la vita contro le interferenze. Il segnale chiaro, pulito, comprensibile, era ovviamente il suo obiettivo numero uno. Questa cosa mi ricorda molto la storia di Colombo: suo scopo era arrivare in India e navigò ossessionatamente fin lì, perchè Colombo arrivò in India! Non si rese conto di aver scoperto l'America... E così Marconi, scoprì la radio, ma non si rese mai conto che le interferenze erano l'America...mi spiego: un dipendente della The Wireless Telegraph and Signal Co. Ltd capì che un grandissimo potenziale era nascosto proprio nella capacità delle onde radio di essere intercettabili, condivisibili da molti. I programmi radiofonici, musicali, i 'comunicati' (sorta di giornaleradio) spopolarono e sancirono la definitiva trasformazione della radio da mezzo di comunicazione individuale a mezzo di comunicazione di massa...Dalla "s", prima lettera trasmessa da casa Marconi, Villa Griffone, al fratello posizionato sulla collina di fronte, di tempo ne è passato...

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